Pre-Scelta

performance e installazione

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13 febbraio - 5 marzo 2020 | Roma | Galleria Gallerati | a cura di Carlo Gallerati

11 agosto 2019 | Borgagne (Le) | "Attraversa_Menti" per Le Corti a Mezzanotte a cura di Katia Olivieri | Frantoio Sciurti

21 luglio 2019 | Napoli | PAN Palazzo delle Arti di Napoli | Art Performing Festival VI Edizione

17 marzo 2019 | Roma | MACRO Museo d'Arte Contemporanea di Roma

22-25 ottobre 2018 | Roma | RAW Rome Art Week III Edizione | Le Chantier - Spazio Maddalena

21 agosto 2017 | Galatone (Le) | Sagra del Diavolo VI Edizione | Masseria Tre Pietre


L’idea di Pre-Scelta nasce intorno alla metà del 2017 quando, aprendo le ante del mio armadio a casa dei miei genitori, mi imbatto in quella valigia riposta lì da anni: la valigia del mio “futuro” corredo matrimoniale. 

Noi gente del sud Italia abbiamo sempre avuto a cuore questa tradizione e, nonostante oggi gran parte delle antiche usanze siano sparite, quella della “dote” continua a persistere anche nelle famiglie più emancipate. 

Prendo quindi la valigia e la apro con cura ritrovando, tra l’altro, lenzuola, asciugamani, fazzoletti, tutti in tessuti di altissima qualità, ricchi di pizzi e ricami, alcuni dei quali eseguiti da mia nonna. 
Un tuffo nel passato, quando la nonna mi insegnava a tenere ago e filo tra le dita e ricamare, su quel quadratino di cotone, un fiorellino a cinque petali…un disastro. 

Volli comunque imparare (perché è sconveniente per una futura donna non saper cucire!) e quando lei non ci fu più, scendevo dalla sarta sotto casa per rubare con gli occhi l’antica arte del cucito e del ricamo.

I miei genitori avevano arricchito il corredo anno dopo anno in vista di un giorno che ho voluto non arrivasse mai. 

Rifletto, e mi chiedo perché tutta quella biancheria, e non solo, doveva morire chiusa in un armadio, perché non farle raccontare una delle tante storie, la mia, storie di donne, di culture, di radici, e anche storie di condizionamenti, di obblighi, di prigionia, di catene. 
Attesa di capire chi siamo realmente; dicotomia tra ciò che si è e ciò che gli altri vorrebbero che noi fossimo; rivendicazione della propria libertà di scelta e autodeterminazione.

Da qui il titolo Pre-Scelta, con le sue diverse accezioni di colei che è stata “preferita”, “predestinata”, “eletta”, di colei che ha volontariamente “scelto” in prima persona di subire o di reagire. 
Non puoi scappare da nessuna parte, eccetto dentro te stessa: è lì che decidi. 

Pre-Scelta è performance e installazione, e tutta la mia vita dentro. Nella performance il ticchettio di un orologio scandisce il tempo e l’atto della “pre-scelta” di apparecchiare un letto matrimoniale, contemporaneamente teatro di dedizione, devozione, prigionia, annullamento del sé, violazione, ribellione, catarsi e liberazione. 

L’installazione anticipa i momenti salienti dell’azione attraverso scatti e autoscatti stampati su tessuto semitrasparente e cuciti sulle federe e sulle lenzuola del corredo matrimoniale dei miei genitori, lenzuola in cui venni concepita. 

Qui il cerchio si è chiuso, e mi accorgo che la mia vita e Pre-Scelta sono diventati una cosa unica. 

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